Sabato 30 agosto 2014 – La Stampa “Dal New York Times ai boschi di Casaleggio. In paese la mostra del grande vignettista americano Verdaguer”.

Interview, La Sampa newspaper, italy

di Daniele Prato 30/08/2014

” Il vignettista del New York Times, Raymond Verdaguer ritrova nuova ispirazione tra i boschi di Casaleggio Boiro. È in paese ospite di amici: domani la sua mostra di disegni e incisioni

Dice che qui – tra i silenzi e il verde dell’Appennino di Casaleggio Boiro, 410 abitanti a un passo da Ovada – ha ritrovato l’essenza stessa dell’arte: l’osservazione, che precede la realizzazione dell’opera. «Quel processo che assomiglia un po’ all’incubazione di una malattia» spiega Raymond Verdaguer, 67 anni, camicia lilla, sandali e calzettoni. Impensabile nella frenesia di Manhattan, dove vive. Possibile qui, invece, a Casaleggio, dov’è approdato il 9 luglio. Ripartirà il 9 settembre. Un puntino sulle mappe che ha scoperto grazie a Elena Patarini, casaleggese conosciuta in Canada e diventata un’amica. «Mi ha parlato tanto di questo posto che alla fine ho preso un aereo e sono venuto a vederlo».

Raymond, nato tra i Pirenei e trapiantato nella Grande Mela, non è solo un artista ma un illustratore di fama internazionale. Dal 2003 collabora con il New York Times, dal 2002 con Harper’s Magazine. Ma in curriculum ha anche Los Angeles Times, San Francisco Chronicle, Boston Globe, Le Monde, Liberation, Herald Tribune, El Mundo. La serie «A» dell’informazione lo cerca per condensare in pochi segni, dal forte impatto visivo ed emotivo, temi etici e grande cronaca. E lui lo fa, con tratti netti, evocativi, incisi prima sul linoleum – sua tecnica simbolo – e poi trasferiti su carta con l’inchiostro e la pressa. Guerre, violenze, inquinamento ambientale. Un bagaglio pesante che a Casaleggio non ha portato. Ispirato dai boschi e dalla quiete, dai castelli e dalle chiese, ha inforcato la bicicletta e gli scarponi e ogni giorno s’è perso tra i pini e i prati, le gole affacciate sul Gorzente, la fonte e la Madonnina ai piedi del borgo antico, trasformandoli in uno studio a cielo aperto.

Sulle spalle, uno zaino con pochi strumenti – carta di riso, inchiostro e colori – imprimere nelle sue opere non solo i paesaggi ma anche sensazioni e stati d’animo. «Per me che lavoro nell’urgenza che mi impongono i giornali, è stato incredibile poter tornare più volte in un posto, studiarlo, comprenderlo». All’inizio ha fatto parlare un po’ tutto il paese. Poi, con la gente è stata empatia: inviti a cena, caffè al bar, chiacchiere lungo la strada, senza che la lingua (Verdaguer parla francese, spagnolo e inglese) sia mai stata un problema. «Non ho mai voluto essere il classico turista che gira l’Italia da cartolina – confessa, dalla casa di Fiorenza Bucciarelli, docente al conservatorio di Alessandria, e del marito Claudio, suoi ospiti e sua guida -. Per me quest’esperienza è stato un modo per scoprire una straordinaria comunità, viverla, condividere le mie emozioni con loro». Così non s’è tirato indietro quando gli hanno chiesto di esporre qualcuno dei 40 disegni realizzati da luglio ad oggi.

La mostra, «L’ultimo miglio – Tra natura e uomini», nel palazzo comunale, si aprirà domani alle 10 e si chiuderà alla sera: un’esposizione lampo che lascerà il segno come i cittadini di Casaleggio hanno lasciato in lui. «Ringrazio tutti gli amici che ho trovato qui: questa mostra è il mio modesto feedback per la loro commovente apertura e generosità “.

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Saturday August 30, 2014. La Stampa  ” From the New York Times to the Casaleggio’s woods. On site, the exhibition of the great American illustrator Verdaguer ” by Daniele Prato

original linoleum cut . linogravure originale . linóleo grabado original . incisione originale . Copyright © Raymond Verdaguer 2014